Perché drogarsi quando ci si può fare un bel film? Gli effetti collaterali sono a dir poco stupefacenti e durano molto a lungo, con un prezzo tutto sommato accessibile a tutti.
Ieri, quando sono uscita dal cinema dopo 4 ore e mezza (269 minuti!) di C’era una volta in America, ero sconvolta; sentivo quell’estraniamento tipico di quando sei catapultato in una realtà completamente diversa dalla tua, ma era la vita reale ad apparire estranea: Sergio Leone mi aveva completamente rissucchiata nella storia e nei personaggi. In più di un primo piano ho notato che il mio torace si sporgeva in avanti, il richiamo delle rughe e delle pieghe dei volti era una calamita, era l’emozione irresistibile del primo amore.
Un amico cineasta, Daniele, mi aveva avvertita: fanno la versione integrale di quel capolavoro ai cinema Space, non perdertelo, sono state reinserite scene che erano state tagliate, è stato restaurato, devi assolutamente vederlo, poi potrai anche prendere il DVD ma al cinema è diverso… Mi aveva anche anticipato qualche dialogo, i piccoli gesti d’amore di solito ignorati. In teoria a Vicenza lo facevano solo fino a domenica 21, ma il giorno dopo è uscita una notizia in cui si diceva che a grande richiesta del pubblico le proiezioni sarebbero durate più a lungo. E infatti ieri, lunedì 22, lo facevano ancora. Solo che non lo sapeva nessuno, le nuove date non comparivano né sui giornali né sul sito della catena di multisala, e mi sono ritrovata a guardare il film insieme a un altro amico con la sala deserta! Niente interferenze di commenti cretini, niente rumore di patatine e bibite, una situazione che aveva del surreale: noi due e il grande schermo, trascinati in un universo ricco e avvolgente.
La lunga durata non si sente affatto, i piccoli gesti diventano epici, i silenzi dicono molto di più delle parole – come di consueto per Sergio Leone. Per mia fortuna, poi, era la mia prima volta in assoluto: non avevo mai visto questo film, ero vergine. E ne sono più che felice. Purtroppo non posso guardare altri film per qualche settimana, dopo di questo non penso proprio di riuscire a tollerare lavori che siano soltanto “buoni”, i veri capolavori sono rari.
Non perdetevelo, ché lo fanno ancora per qualche giorno. Occhio che in alcune città (come Roma) i biglietti sono pressoché esauriti, quindi organizzatevi, meglio se andando in biglietteria con largo anticipo.