Libriamo 2008, festival letterario a Vicenza.
Il festival si aprì venerdì 29 agosto con l’inaugurazione della mostra Carnet de voyage, di Simonetta Capecchi. Una serie di taccuini di viaggio con disegni meravigliosi, in particolare della città di Napoli.
All’uscita della mostra, arrivando verso il chiostro di Santa Corona, inciampai in Andrea Di Gregorio, che doveva tenere il workshop di scrittura creativa “Autobiografia Breve”. Lo conobbi qualche mese fa in un altro workshop, sulla pervasiva presenza dell’inglese nella pubblicità italiana, nel congresso dell’Associazione italiana di traduttori e interpreti, e mi piacque subito. Fu un piacere ritrovarlo e condividere con lui diversi appuntamenti di Libriamo.
Nel chiostro di Santa Corona c’erano le bancarelle dei piccoli editori, con numerosi volumi potabili. Alle 19 iniziò il primo incontro, con Tahar Lamri e Milton Fernández. Entrambi, scrittori migranti di origini diverse (Algeria e Uruguay) che oggi scrivono in italiano, parlarono poco dei loro testi e molto delle loro esperienze linguistiche e di vita in Italia. Quieto e riflessivo Lamri, espansivo e di grande presenza scenica Fernández. Molti furono gli spunti degni d’attenzione, ma ricordo in particolare la storia delle donne mauritane e la festa del divorzio (prometto informarmi meglio e scriverne in tempi brevi!). Indimenticabile pure l’irruenza del discorso finale di Milton Fernández, con cui fece una specie di dichiarazione di princìpi e di fede, partendo da una semplice frase: “L’amore esiste“. Nonostante la bravura degli scrittori, che portarono avanti la seduta da soli, sarebbe stato ancora meglio se ci fosse stato qualcuno a presentarli, a fare da filo rosso.
Il secondo appuntamento fu quello con il filosofo Maurizio Ferraris, presentato dal critico letterario Marco Cavalli. Che dire? Appassionante sarebbe poco! Ferraris è un ontologista e ha scritto diversi libri sugli oggetti, sulla vita quotidiana. Ma quello forse più rappresentativo, in parte perché è stato il primo della serie, è “Ontologia del telefonino”. Infatti in questo incontro presentò la sua visione del cellulare, conquistando il pubblico non solo con le acute analisi che faceva ma anche con il suo modo di fare, sul serioso-strapparisate decisamente gustoso.
Sabato 31, alle 11, fu la volta della conferenza di Cavalli sugli scrittori veneti e il paesaggio. Notevole, in particolare la scoperta di Comisso – ma quanti scrittori preziosi ci sono, nell’ombra? Bellissima la lettura ad alta voce insieme all’attrice Stefania Carlesso.
La sera invece c’era l’incontro con i blogger “Il libro nella rete“, moderato da Massimiano Bucchi. Purtroppo Sigrid Verbert, autrice del blog Cavoletto di Bruxelles, non era presente, quindi tutto si centrò sul lavoro di Simonetta Capecchi, del blog in viaggio col taccuino. Impressionante tutto il mondo che gira intorno ai taccuini di viaggio, la loro elaborazione, la condivisione, gli eventi paralleli che nascono dentro e fuori la rete, la genesi del blog della Capecchi. Devo dire, però, che l’incontro non fu gestito nel migliore dei modi. Bucchi è un bravo sociologo della scienza, ma non è un esperto di blog né del web e le sue dinamiche interne, quindi gli mancava la conoscenza del “territorio” che gli avrebbe permesso un’analisi più approfondita. Lasciare parlare Simonetta per quindici minuti di seguito, poi, senza aiutarla né intervenire per rendere l’ascolto più leggero per il pubblico fu un’altra imperfezione. Fu comunque un momento propizio per il confronto, con l’intervento di Giulia Salmaso, giornalista di Telechiara, che oltre a fare domande intelligenti introdusse la combriccola dei blogger presenti in prima e seconda fila.
Dopo arrivò Hannu Luntiala, lo scrittore finlandese autore di “The last messages”, libro scritto interamente a colpi di sms. Ma a quel punto la combriccola si era ormai rifugiata ai Nodari per un rinfresco – e poi una pizza e poi..
Domenica 31 fu il turno della lettura di poesia, a cura degli allievi del workshop sulla Traduzione di poesia, della scuola per mediatori linguistici di Vicenza. Prima la lettura in lingua, fatta dagli studenti, e poi la traduzione in italiano letta da Marco Cavalli e Stefania Carlesso. Stupende le letture, con le intonazioni giuste e i ritmi perfettamente scanditi, e bellissima la possibilità di sentire (è proprio il caso di dirlo) il passaggio da una lingua all’altra.
Verso le 19 si attendeva l’arrivo di Chiara Gamberale per la presentazione del suo ultimo libro, La zona cieca, ma purtroppo non fu possibile godere della sua presenza. Al momento gli organizzatori furono colti di sorpresa, la notizia arrivò infatti pochi minuti prima dell’appuntamento. Qualche giorno dopo la Bompiani fornì una sua versione dei fatti con tanto di scuse, che mi astengo dal commentare.
Meno male Lucrezia Lerro si trovava già sul posto quando fu data l’infausta notizia, ed era disponibile ad anticipare il proprio intervento – il chiostro di Santa Corona era pieno di gente non proprio contenta! Fu presentata dal giornalista Alessandro Zaltron, con qualche intervento di Marco Cavalli. Davvero un bell’incontro, la Lerro raccontò sé stessa e i suoi libri con generosità e simpatia, scherzando e perfino giocando con i presentatori.
Ci sono state letture ad alta voce nelle librerie, a Vicenza e a Bassano del Grappa, spettacoli la sera, ma non ho potuto seguirli. Complessivamente devo dire che il risultato è gradevole, la scelta degli ospiti spesso azzeccata, la qualità degli interventi elevata. Certo, si può fare di meglio. Penso ad esempio che “Il libro nella rete” potrebbe diventare un appuntamento fisso delle prossime edizioni, meglio se con più di due blogger. Potrebbe anche essere arricchito con un incontro su Anobii, che è il luogo per eccellenza del libro nella rete. Ma queste sono considerazioni personali e chissà cosa avverrà in futuro.