LinkedIn fa i capricci? Un po’ di crisis management e via!

Sabato mattina mi sveglio dolcemente con musica molto bella, la giornata sembra iniziare alla perfezione. Mi alzo e vedo sull’iPad delle notifiche di Facebook che subito mi incuriosiscono: due persone mi scrivono “?“. Dall’anteprima vedo solo quello, punti interrogativi. Provo a immaginarne il motivo, mentre cerco di risvegliare gli occhi, tipicamente l’ultima parte del mio corpo a prendere vita la mattina, quando arrivano notifiche per altri due messaggi: dopo l’ormai consueto “?” arriva un “non lo uso più” e a quel punto devo rispondere:

– Cosa?
– Linkedin. Mi hai scritto “LinkedIn”
– Grrrr, dev’essere partita una cosa automatica, che palle! Non ho scritto nulla :-(
– Ahahahah beh un’occasione per farsi gli auguri. Auguri!
– Ma sì, prendiamo il buono anche di questo! Auguri a te, buon inizio!

Insomma, per fortuna con un po’ di leggerezza si affronta l’incidente. Sono di così buon umore che rispondo dicendo più o meno la stessa cosa alle altre persone che mi interrogano:

Oops! Linkedin ha spedito inviti in automatico!

Gli interlocutori reagiscono ridendo e ricambiando gli auguri, ma arrivano nuovi messaggi in continuazione, quindi decido di scrivere un aggiornamento di stato per avvertire urbi et orbi. In effetti molti commenti confermano che sono arrivati messaggi strani ovunque, e io continuo a rispondere a domande in privato. Iniziano ad arrivare anche diverse mail: quelle automatiche di chi è in vacanza e quelle di chi è già in contatto con me su LinkedIn e si chiede perché io mandi altri inviti. Sembra che gli inviti arrivino anche indirizzi poco usati, ma soprattutto tra le mail vedo che molti arrivano a indirizzi @facebook.com, ovvero quell’indirizzo creato in automatico da Facebook e che sostituiva l’indirizzo che avevi indicato tu – in molti non sanno neanche di questa sostituzione.

Inizialmente, visto che molti inviti sono legati a Facebook, penso che in qualche modo l’invasione sia passata da lì. Dopo una verifica su LinkedIn, però, constato che non è possibile vincolare i due account, quindi la strada dev’essere per forza un’altra. Ma quale? Faccio partire l’antivirus per sicurezza, giusto per essere certa di avere tutto a posto, e non trova alcuna minaccia. Poi cambio le password dei principali social, mentre continuo a rispondere a messaggi e confrontarmi con chi mi chiede se c’è qualche rischio in questi strani inviti partiti da soli. Iniziano ad arrivare le notifiche di LinkedIn che mi avvisano di alcuni inviti accettati: sono inviti veri, quindi sono partiti per forza da LinkedIn. Ma come e quando, visto che io non ho fatto nulla? Mi ricordo che la sera prima ho accettato un po’ di inviti e risposto a dei messaggi, ma nient’altro.

Dietro suggerimento di un’amica vado a vedere gli inviti inviati: ormai sono partiti, ma posso evitare che poi mandino il secondo avviso, così limito i danni. Sono tanti, quasi 2000, ne cancello un po’ ma mi rendo conto che ci sono alcuni indirizzi che non c’entrano nulla con Facebook e che hanno a che fare unicamente con la mia posta elettronica. Allora mi fermo, voglio capire bene che cosa succede e come muovermi, meglio se ho ancora elementi a disposizione. Anche perché continuo a chiedermi come sono arrivati così tanti inviti sia a contatti esclusivamente email che a contatti esclusivamente Facebook. Mi viene in mente un’immagine, un ricordo visivo: la sera prima ho aperto l’applicazione LinkedIn per iPhone per visualizzare un messaggio e l’ho subito richiusa, per poi passare a desktop. È solo lì, nello smartphone, che si incrociano le rubriche.

Scappo a un pranzo con amiche (ma anche di lavoro) e dopo qualche ora il cervello, più rilassato, riesce a ragionare meglio e a ricostruire l’accaduto:

  • più di un anno fa ho sincronizzato i contatti dello smartphone con quelli di Gmail, erano tanti quindi poi ho interrotto la sincronizzazione ma ormai parecchi erano importati;
  • diversi mesi fa ho sincronizzato i contatti dello smartphone con quelli di Facebook, erano tanti ma alcuni mi tornavano molto utili e mi facevano risparmiare tempo, quindi li ho mantenuti;
  • qualche mese fa, dall’app LinkedIn per mobile ho importato i miei contatti per vedere chi c’era: sapevo che era un passaggio delicato, ho guardato con attenzione, ho selezionato un contatto, è partito un invito automatico e non ho più voluto proseguire perché mi infastidiscono i messaggi automatici, avrei preferito poter scrivere qualcosa, ho dunque annullato tutto;
  • venerdì sera ho usato l’app per pochi secondi: possibile che nella fretta io abbia toccato qualcosa senza accorgermene?

È solo dai contatti dello smartphone che si poteva accedere a indirizzi email di così svariata origine. In alternativa, se non sono stata io a farlo in qualche modo assurdo (a mia insaputa, poi!), può solo essere un bug da qualche parte. Insomma, ho usato più volte l’app senza nessun problema, non mi sono più collegata con nessuno da lì, perché mai di punto in bianco mi fa questo scherzo? Continue reading “LinkedIn fa i capricci? Un po’ di crisis management e via!”

#socialamici e la forza del destino

Come sapete, oltre che di lettere e traduzione mi occupo spesso di progetti web e mi interesso delle dinamiche che si instaurano tra le persone nei social network. Un mio chiodo fisso è l’amicizia su Facebook: come si instaura, come si sviluppa e come, eventualmente, muore. Ne ho scritto più volte qui, prima con una posizione severa, poi più flessibile e aperta (mi piace che la gente si presenti, ma alla fine do sempre un’opportunità a chi non lo fa) e infine a proposito dei profili che non corrispondono a persone.

Ora inauguro una serie di post sui modi più o meno strambi, stupidi o simpatici di fare amicizia sui social network, una sorta di raccolta sulla socializzazione in privato – ché di quanto si scrive sulle bacheche si sa già parecchio. E a prova della mia indistruttibile fiducia nell’umanità, comincio con un esempio positivo, una richiesta originale e irresistibile:

Richiesta di amicizia da Leonardo Marcello Pignataro, traduttore editoriale e di audiovisivi

E non poteva essere altrimenti, Leonardo Marcello Pignataro è un ottimo traduttore editoriale e di audiovisivi! L’avevo già incrociato nei soliti giri traduttoreschi online, quindi la richiesta di amicizia non è arrivata dal nulla, ma con una presentazione del genere oltre a ridere assai ho accettato molto di buon grado. Gli ho chiesto se potevo citarlo, of course; invece quando scriverò qualcosa sui cafoni (ne ho uno da campionato, vedrete) li lascerò nell’anonimato, preferisco risparmiarmi denunce per diffamazione.

Recupererò anche i post pubblicati sulla mia bacheca, sempre per quella mia idea di sottrarre i testi effimeri all’oblio. Se qualcuno, poi, vuole aggiungersi a quest’impresa di antropologia culturale, ne sarò più che contenta. La serie sarà contrassegnata dall’etichetta #socialamici.

Il diario è mio e lo gestisco io

rainbow

È da parecchio che ci penso. All’inizio è stata solo una sensazione di sabbia fra le mani: nella timeline di Facebook le nuove pubblicazioni schiacciano quelle di appena una settimana prima, se è il nostro compleanno peggio ancora, se poi gli amici ci taggano in qualche foto il gioco è fatto, la memoria va a farsi friggere – e a nulla serve impedire agli altri di pubblicare sul nostro “muro”. E noi che magari scrivevamo per ricordare! O addirittura, per non dover ricordare, delegavamo la memoria ai social. E invece no, i social network sono solo strumenti che veicolano la comunicazione, se vogliamo contenitori siamo messi male. Che resta di tutti i post che abbiamo condiviso su Facebook?

Un po’ alla volta ho sentito il bisogno di avere le mie cose fra le mani. Quando poi ho voluto ripescare un testo che sapevo di aver condiviso almeno sei mesi prima e mi sono trovata di fronte all’impossibilità di fare una ricerca come si deve, mi sono finalmente decisa: riprendo il blog come prima casa per la condivisione di contenuti. Non solo per i testi nuovi, ma anche per rendere fruibili quelli vecchi.

In parte ho iniziato l’operazione di recupero per il progetto exploradora, un po’ alla volta lo farò anche qui con il materiale legato al mio lavoro e ad altre attività come il teatro. Ogni contenuto sarà pubblicato con la data originale, in modo da costruire una mia timeline con ciò che conta. Su ogni post ci sarà, da qualche parte, un link al post originale (di solito su Facebook), in modo da creare un flusso intrecciato che alimenti entrambe le piattaforme. Staremo a vedere come andrà!